Mentre il mondo cade a pezzi, cantava quello. Ecco, mentre cade a pezzi la narrazione prona di una magistratura inquirente lunga 25 anni, che ha contribuito a portare il sistema Giustizia in Italia dove è arrivato, (ma cade a pezzi piano piano, senza fretta e senza il sacro furore del racconto di Mani pulite), si dibatte qua e là ogni tanto del Davigo-pensiero, della sua idea che in Italia il problema è che si aspettano le sentenze. E mentre la pelle di chi ha a cuore lo stato di diritto si va accapponando, qualcuno scrive, cose come questa, ad esempio.
Pochi però ricordano che in Italia invece proprio in omaggio a quella visione della giustizia cara al dottor Davigo e ai suoi numerosi colleghi pm che evidentemente da lui si sentono rappresentanti, esiste ormai una copiosa normativa che le sentenze non le aspetta più e che in spregio al principio di presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato sfregia vite e istituzioni democratiche. Come le norme sullo scioglimento dei comuni o quella applauditissima fino a spellarsi le mani legge Severino. Che partorisce storie come questa. Ti eleggono sindaco, ti condannano in primo grado, decadi, in appello sei assolto: da ex sindaco. Viva l’Italia.